Il Padiglione Jean Nouvel della Fiera di Genova ospita la prima Clia Cruise Week, la settimana europea della crociera, in corso di svolgimento dall’11 al 14 marzo.
È un’inedita fiera della crocieristica con oltre 2.000 partecipanti, 150 speaker, 120 stand, 180 aziende espositrici, 220 manager delle compagnie crocieristiche tra cui 80 buyer.
Per la prima volta sono riuniti insieme ministri italiani e stranieri, i ceo di tutte le principali compagnie di crociere, istituzioni e autorità internazionali, stakeholder del comparto, della cantieristica e centinaia di fornitori proprio.
In un momento in cui il settore può guardare con ottimismo al futuro, Genova (insieme all’Italia) si candida a diventare la capitale europea delle crociere. E lo fa mentre Clia annuncia il nuovo record assoluto di crocieristi: nel 2024 in Italia si potrebbe superare la quota di 14 milioni di passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti), che conferma il Belpaese come principale meta europea di destinazione.
Inoltre, i 60 porti crocieristici della Penisola registreranno oltre 5.200 approdi. L’Italia è anche il principale beneficiario dal punto di vista economico del comparto crocieristico. Nel 2022 il settore ha generato in Europa 56,4 miliardi di euro, di cui 15,6 miliardi nel nostro Paese.
Pierfrancesco Vago, executive chairman Msc Cruises e chairman Clia Europe, sottolinea: «Questo evento rappresenta una grande scommessa vinta sia per Genova che per l’Italia. Da qui il gotha della crocieristica internazionale definirà gli scenari dell’intero settore per gli anni a venire. Le crociere sono un comparto molto importante, in cui l’Italia è leader in Europa e le cui ricadute hanno un forte impatto sia turistico che economico. Lo sviluppo di tale settore diventa così un elemento cruciale per lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia, per la crescita dei territori e per l’occupazione».
A confermare l’importanza dell’Italia nel settore ci pensano gli investimenti: nei prossimi 5 anni le compagnie spenderanno 34 miliardi di euro per il varo di 55 nuove navi. Il 98% di questi investimenti avverrà in Europa (per 52 navi, pari a 33,1 miliardi), contribuendo in misura significativa allo sviluppo economico del Vecchio Continente, dove inoltre esiste una filiera industriale legata alle crociere particolarmente estesa.
Da qui al 2028 i cantieri italiani costruiranno la metà delle navi da crociera del mondo, per un investimento complessivo di circa 20 miliardi. Considerato che la costruzione di una nave ha un moltiplicatore di 4,5 volte, per l’Italia si parla di una ricaduta economica totale superiore agli 80 miliardi.
«Le partnership e le collaborazioni sono fondamentali per il nostro comparto, anche e soprattutto mentre continuiamo a fare progressi nella transizione ambientale del settore marittimo”, dice Jason Liberty, global chairman di Clia e presidente e ceo di Royal Caribbean Group – Per questo, in qualità di nuovo Clia Global chairman, sono molto interessato a poter collaborare con tutti i leader del nostro settore durante questa settimana della crociera, anche per continuare a lavorare verso il nostro obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050».
Parlando di green e sostenibilità ambientale, 36 delle 55 nuove navi in costruzione saranno alimentate a gnl (più 7 a metanolo, o in grado di usarlo). Un sorpasso nei confronti dei carburanti tradizionali che è già in corso, tanto che delle 12 navi delle compagnie appartenenti a Clia in consegna quest’anno, 6 saranno alimentate a gnl e 6 a carburante tradizionale. Negli anni a venire il rapporto migliorerà: nel 2025 11 a gnl e 9 a carburante tradizionale, poi 6 a 3 nel 2026. Infine, 5 a 1 nel 2027