F come fotografie. Ci sono i servizi fotografici di bordo, stampati ed esposti in bacheche che sulle navi occupano intere pareti dei corridoi. Ma oggi ciascuno ha nel proprio smartphone lo strumento capace di soppiantare le più sofisticate macchine fotografiche di una volta. Mille scorci, panorami, orizzonti di una crociera finiscono nella memoria del telefonino. Tutti sono diventati fotografi, operatori video. Allora serve un suggerimento: non lasciatevi sopraffare da scatti e sequenze, il più delle volte la scena è meglio viverla che riprenderla. E una raccomandazione per quando vi accalcate sulle balconate della nave che danno sul tramonto: posa, clic e liberate in fretta la scena agli altri compagni di crociera. Il sole non aspetta che voi esauriate la fila per andarsi a riposare al di sotto della linea dell’orizzonte.
G come green. Non si parla di pass, ma dell’impegno delle compagnie nel realizzare navi da crociera che sono un concentrato di soluzioni all’avanguardia senza rinunciare a nessun comfort nel rispetto dell’ambiente. Dai motori e generatori sempre più ecologici all’abolizione a bordo dei materiali usa e getta, dall’impiego di illuminazione led a bassissima richiesta di energia alle procedure di selezione e recupero dei materiali e dei generi di consumo in tutte le funzioni di bordo, dalle cucine alle lavanderie. Un modello in scala naturale per le città sulla terraferma, che oggi hanno una via semplice per evolvere in organizzazione ed ecologia: imparare dalle navi.
H come hotel galleggianti. Sì, ma a quante stelle? Difficile paragonare ricettività, cura e servizio che una nave da crociera riserva ai suoi ospiti con i medesimi criteri della classificazione in stelle usata per gli alberghi. Basti pensare alla vista: spettacolare quella di cui si gode dalla grande maggioranza delle cabine, ormai in prevalenza con balcone sul mare. O le piscine, le palestre e gli spazi destinati all’attività fisica a disposizione degli ospiti. Vogliamo parlare dei ristoranti e buffet, spesso oltre la decina, messi a disposizione da una nave da crociera? O, ancora, dei servizi in cabina? Una crociera non ha alternative se ci si vuol concedere una vacanza con sette stelle. Pardon, sui sette mari…
I come influencer. Quella persona che vi intralcia la discesa sullo scalone panoramico, che si frappone tra voi e il tramonto o si stacca dalla fila di un’escursione con braccio proteso che impugna lo smartphone e scatta selfie a raffica, l’avete ormai individuata: è un o una influencer. Una di quelle figure che spopola o in rete e fanno tendenza. Attraverso Facebook, Instagram, YouTube, Tik-Tok e simili potrebbero essere proprio loro a suggerirvi la prossima crociera. Sono esperti: scendono da una nave e salgono sulla prossima. Esigenti a bordo, difficilmente raccontano meraviglie dove non ce ne siano. Sono fra noi e sono i guru del passa parola social, potreste averne uno o una di fianco al tavolo del buffet o nelle poltroncine del bar. Non fissateli come fossero creature aliene e se pensate che la loro fama nel web sia usurpata, fate un video, mettetelo su YouTube e poi contate quante visualizzazioni fate…
J come jolly. Dalla propria cabina si passa al casinò in cinque minuti e prendendo un ascensore. A bordo di una crociera si gioca: azzardo sì, ma con giudizio. La garanzia che non si scivoli nell’accanimento sta nella varietà e nei ritmi di vita del nostro itinerario sul mare. Ma il brivido del jolly resta, la carta che porta vittoria e monete. Su ogni nave c’è una piccola Las Vegas dove il panorama dei giochi è completo. Locali con arredi, strumenti e rumori d’atmosfera. Il fruscio delle carte da gioco quando è all’opera il croupier, la suspence dei simboli che si manifestano nella slot machine, i tornei con le carte e la colonna sonora ogni tanto arricchita dalla cascata di monete. Poi, una terrazza sul mare, per festeggiare una serata comunque fortunata.