Le sue ultime crociere risalgono a marzo scorso e adesso Pullmantur Cruises è a rischio liquidazione.
A giugno 2020 la compagnia spagnola di crociere aveva presentato istanza di fallimento. Ma a novembre la partita era stata riaperta. Infatti Pullmantur – low cost controllata per il 49% da Royal Caribbean Group e per il 51% dal fondo di investimento spagnolo Springwater – a novembre aveva raggiunto un accordo proprio con Royal Caribbean per garantirne la redditività, con fondi che servivano per redigere un piano di fattibilità e avviare il processo di riorganizzazione anche per poter gestire i Future Cruise Credit, i voucher di chi aveva prenotato crociere poi cancellate. Ma le trattative tra Pullmantour e la compagnia di crociere americana non si sarebbero concretizzate e inoltre il settore della crocieristica in questi mesi è rimasto praticamente fermo a causa della pandemia; una crisi che di fatto non ha dato reali possibilità a una ripartenza.
Nei giorni scorsi, El Paìs ha scritto che la compagnia ha concluso le operazioni e sarà liquidata dalla corte spagnola entro un anno. Secondo il quotidiano spagnolo, gli stessi azionisti desiderano la chiusura, hanno provveduto a informare i dipendenti e stanno vagliando soluzioni per offrire un’uscita dignitosa ai lavoratori della società con sede a Madrid. Naturalmente ci sono da gestire i rimborsi ai clienti e alle agenzie di viaggi per gli itinerari cancellati, resi che erano stati promessi prima di Natale, ma che per la maggior parte non sono stati ricevuti.
Ma è arrivata intanto la replica dell’amministratore incaricato del fallimento, Data Bankruptcy, che nega che gli azionisti della compagnia di crociere abbiano espresso la volontà di non rilanciare l’azienda. Francisco Vera, responsabile di Data Bankruptcy, ha chiarito: «Stiamo continuando a lavorare sul business plan e ad avere incontri con gli investitori. Continuiamo e continuiamo, nonostante alcuni non lo vogliano o non ci credano. Grazie a chi lavora affinchè questa azienda rinasca di nuovo».