Lo ha stabilito il decreto legge approvato dal consiglio dei ministri del 13 luglio scorso: niente più grandi navi a San Marco e nel canale della Giudecca dal 1° agosto.
Dopo anni di discussioni, arriva il veto alla navigazione e al transito delle navi da crociera a Veneziae nelle vie marittime definite di interesse culturale.
Sono previsti risarcimenti per le aziende che saranno danneggiate da questa decisione, con un fondo che garantirà un contributo ai lavoratori e alle imprese dell’indotto.
Le navi da crociera potranno attraccare provvisoriamente a Marghera. Ma le compagnie di crociera stanno studiando alternative per gli itinerari che attualmente coinvolgono la Serenissima, con la possibilità di spostare le navi a Trieste, Monfalcone o Ravenna, tutti porti dell’Adriatico a nord est.
Il divieto di navigazione nella laguna coinvolge il bacino di San Marco, il canale di San Marco e il canale della Giudecca, e vale per le navi che abbiano più di 25.000 tonnellate di stazza lorda; o più di 180 metri di lunghezza; o più di 35 metri di altezza; o una produzione superiore allo 0,1% di zolfo.
Le imbarcazioni che non raggiungono questi valori potranno continuare ad attraccare in laguna, ma si tratta di navi da crociera con una capacità di circa 200 passeggeri.
Per la presidenza del consiglio dei ministri, la decisione presa con il decreto grandi navi “costituisce un importante passaggio per la tutela del sistema lagunare veneziano. Queste norme intervengono nell’immediato con le cautele e i ristori necessari per mitigare l’impatto occupazionale sul settore e si affiancano al concorso di idee, il cui bando è già stato pubblicato, per la futura realizzazione e gestione di punti attracco fuori dalle aree protette della laguna con l’obiettivo di rendere compatibile l’attività crocieristica con la salvaguardia paesaggistica e ambientale. Al tempo stesso si concluderanno i lavori di completamento del Mose e si realizzerà in tempi brevi l’autorità della laguna con la rinascita del magistrato alle acque”.