È un mese più per coppie che per famiglie. Archiviato il lungo ponte, maggio è sinonimo di crociere per adulti.
I dati dell’Osservatorio Ticketcrociere, nel suo monitoraggio mensile, mettono infatti in evidenza come torni a salire l’età media dei passeggeri: 47 anni rispetto ai 44 di aprile. Cresce anche la percentuale dei crocieristi in coppia: sono il 61% (rispetto al 56% del mese precedente); le famiglie scendono dal 36 al 31%. Stabili le partenze di gruppo e dei single, entrambi al 4%.
Regge bene il trend dei nuovi crocieristi, considerando che solo il 26% di chi parte a maggio è un repeater.
E con l’arrivo della bella stagione, aumenta la scelta di cabine con balcone: sono il 42% (rispetto al 40% di aprile); il 39% sceglie la cabina interna, il 14% l’esterna con oblò, il 5% preferisce comodità e lusso in suite. Resta però inferiore all’1% la percentuale di chi sceglie navi luxury per la propria vacanza.
Un capitolo a parte lo merita la questione prezzi: in rialzo la media per passeggero che a maggio si attesta a quota 1.048 euro, rispetto a un più economico aprile, che aveva una spesa media a persona di 973 euro. Inoltre, se confrontiamo maggio 2024 con lo stesso mese del 2023, notiamo che un anno fa la spesa media era di 857 euro; e addirittura, nel 2019 (pre Covid) di 776 euro.
Per quanto riguarda le destinazioni, la scelta ricade sul Mediterraneo nel 59% dei casi (ad aprile era il 70%). Prendono decisamente quota i fiordi norvegesi, passando dall’11 al 22% delle preferenze. Così come aumentano i crocieristi diretti alle isole greche (10%); le altre destinazioni del Nord Europa (fiordi esclusi) sono scelte dal 3% dei viaggiatori, mentre un 2% fa rotta verso i Caraibi. Il restante 4% si divide in altre aree geografiche del mondo.
La classifica dei porti è guidata dall’Italia con Genova (20%); a seguire appunto gli imbarchi per i fiordi da Amburgo (16%). Terzo gradino del podio è per Civitavecchia (12%). Poi Napoli con il 9%, Palermo con il 7%, Savona con il 6%, Kiel con il 4%. Venezia, Copenaghen e Miami conquistano ciascuna il 3%; chiude il porto di Bari al 2%. Resta un 15% di crocieristi suddiviso tra altri porti crocieristici nazionali e internazionali.