Il futuro della crocieristica nel report di Assoporti

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“La crocieristica guarda al futuro: la lettura del nuovo scenario, le nuove priorità, i nuovi equilibri”. È il titolo del nuovo report realizzato da Assoporti in collaborazione con la società di consulenza Risposte Turismo. L’obiettivo del documento è delineare le priorità su cui bisognerà lavorare al termine della pandemia.

Tra i temi analizzati dal report c’è il rapporto tra domanda e offerta. Inoltre Assoporti fa una fotografia della situazione attuale dei porti crocieristici, per poi concentrarsi sui prossimi passi da fare, ovvero sull’Agenda 2025 della portualità crocieristica italiana.

L’associazione formula in nove punti quelle che sono le priorità e le attenzioni “ritenute determinanti nell’influenzare le dinamiche del settore in futuro prossimo”.

Il presidente di Assoporti Rodolfo Giampieri spiega: «Vogliamo contribuire a trovare le migliori soluzioni per questo segmento nel suo rilancio post pandemia, anche perché la situazione sanitaria che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo ci invita a rivedere alcuni modelli».

Primo punto preso in esame è il tema della sostenibilità – ambientale, ma anche economica e sociale –, seguito dalla necessità di mettere in campo una pianificazione strategica nazionale che punti al coordinamento ma fornisca anche la semplificazione necessaria per accelerare i tempi di realizzazione degli interventi.

Altra disamina importante è quella che riguarda la specializzazione fra scali, che vengono suddivisi in “key” e “prospect”: nel report viene chiarito che i key port sono quelli che potrebbero essere considerati principali per varie ragioni, di traffico e non solo, e che più degli altri incidono nel generare traffico in Italia a beneficio anche di altri scali; i prospect port sono invece quelli che oggi hanno bassi livelli di traffico, ma che hanno più margini di crescita in prospettiva e che possono contribuire a definire itinerari alternativi.

Tra le altre priorità contenute nel documento, ci sono le soluzioni di alimentazione delle navi in banchina, progettualità legate alla sostenibilità delle fonti energetiche da rinnovabili. E, ancora, la volontà che i porti siano sempre più protagonisti anche nell’erogazione di servizi legati all’economia circolare.

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