Gli italiani sono i crocieristi più giovani d’Europa. Lo dice la Clia, associazione nazionale dell’industria crocieristica che rappresenta le compagnie di tutto il mondo, sulla base dei numeri del 2018. È di 43 anni l’età media degli italiani saliti a bordo di una nave da crociera nel 2018, contro una media europea di 50 anni, 57 per i britannici, 49 per i tedeschi e 46 per gli spagnoli.
Resta confermata la posizione dell’Italia, terzo Paese come mercato di provenienza in Europa (12% del mercato continentale che totalizza complessivamente 7,17 milioni di utenti), preceduta dalla Germania (31%) e Regno Unito (27%). I tassi di crescita del nostro Paese sono però più che doppi rispetto a questi ultimi.
Il settore delle crociere conserva ancora margini importanti, visto che rappresenta oggi solo il 2% dei 1,4 miliardi di turisti che ogni anno viaggiano nel mondo. Nato da poco più di tre decenni, infatti, ha già visto il numero dei passeggeri totali passare da 3 a quasi 30 milioni in poco tempo; e la prospettiva concreta è di raggiungere i 40 milioni di crocieristi entro il 2028.
In questo trend è molto cambiata l’offerta, che si è oggi assai più variegata, multiforme e in grado di rispondere a diverse richieste della clientela. Aumentano infatti le unità delle flotte sia nel numero che nella targettizzazione.
Le destinazioni top per le crociere
Tra le destinazioni preferite, Clia indica che la metà degli italiani continua a scegliere il Mediterraneo Centrale e Occidentale, uno su quattro quello Orientale e uno su dieci i Caraibi. Tra le diverse mete ci sono poi Nord Europa (6,2% dei crocieristi italiani nel 2018), Africa e Medio Oriente (2,9%), Mar Baltico (3,2%) e i viaggi transoceanici (1,5%).
Il trend delle minicrociere in Italia secondo Clia
Per quanto riguarda l’Italia, nel 2017 sono aumentate del 43% le minicrociere da 4 a 6 giorni, mentre nel 2018 sono cresciute del 23% quelle da 1 a 3 giorni e del 40% quelle di 14 giorni. Per cui, anche se la media durata di una crociera resta di 7 giorni, l’offerta si è diversificata anche in termini temporali. E bisogna rilevare come sia cresciuta del 3% la partecipazione dei ventenni e dei trentenni, il che ovviamente contribuisce all’abbassamento dell’età media dei crocieristi italiani.